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15 migliori risposte a “Qual è la tua più grande debolezza?” in un colloquio

Team di OnlineCV
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Team di OnlineCV
Aggiornato il 09/04/2025

L’altro giorno la tua amica Clara ti ha chiamato per chiederti se ti sei accorto che sul sito della tua azienda preferita in “Lavora con noi” c’è un’offerta di lavoro come responsabile delle pubbliche relazioni.

Non lo sapevi, e ora devi affrettarti a inviare il tuo curriculum, ma…non l’hai!

Che fare? Entri in Google, digiti “Crea CV” e la prima pagina che appare è di OnlineCV, che ti dice a grandi lettere:

“Crea un CV che catturi l’attenzione dei selezionatori”

“Sono nel posto giusto – pensi – è proprio questo il mio obiettivo!”

Nel menu di navigazione trovi “Fare il CV”, apri la pagina, inizi a leggere, ed entri in un universo a te sconosciuto.

Leggendo la guida, ti accorgi che per creare un CV secondo le giuste regole – quelle che servono a stimolare l’attenzione dei recruiter – è necessario rispettare una serie di criteri.

La lettura della pagina web è scorrevole, ti invita a proseguire, e leggendo scopri che:

  • Quando si scrive un curriculum vitae, occorre prestare molta attenzione ai dettagli, ed è assolutamente proibito commettere errori , in particolare di tipo grammaticale o di ortografia.
  • Esistono formati di CV standard, diversi secondo le necessità o l’esperienza del candidato, che permettono di organizzare al meglio le informazioni da inserire.
  • È necessario personalizzare il curriculum sulle proprie competenze, sia professionali, sia personali, e adattarlo all’offerta di lavoro cui ci si candida.
  • Le informazioni si devono distribuire in sezioni, ognuna con un titolo specifico, ad esempio “Esperienze Professionali”, “Istruzione”, ”Competenze”, “Obiettivi” e c’è anche spazio per parlare dei propri hobby e delle attività extra lavoro, se si desidera, in una sezione addizionale.
  • Quando si scrive il testo, è fondamentale utilizzare le parole chiave, e cioè vocaboli o frasi contenuti nell’annuncio di lavoro, che permettono di superare la selezione automatica operata dai sistemi ATS (Automatic Tracking System)
  • È importante contenere la lunghezza, scrivere chiaro e in modo sintetico utilizzando certi caratteri e dimensioni del testo.
  • È utile aggiungere referenze di persone che possono parlare bene di noi, previa loro autorizzazione.
  • È anche possibile allegare al CV una lettera di presentazione, per spiegare bene chi siamo e i motivi che ci hanno spinto a candidarci proprio a quella posizione.

Ti rendi conto inoltre che è possibile utilizzare modelli di CV online, facili da utilizzare, che ti guidano nella compilazione di tutte le sezioni che servono per introdurre nel curriculum le informazioni che ti riguardano.

Fantastico! Ne scegli uno, inizi a lavorare, ed ecco qua il tuo bel CV, scritto proprio bene: hai osservato tutte le regole e i consigli che hai letto.

L’obiettivo del curriculum è di stimolare il recruiter a incontrarci di persona

Ora non resta che –auspicabilmente – essere contattati dall’azienda per l’invito al colloquio di approfondimento.

Non sei mai stato intervistato da un selezionatore? Niente paura, se non sai come affrontare un colloquio di lavoro, ti aiutiamo noi.

Chi si occupa dell’intervista ti farà molte domande, come ad esempio:

“Qual è la tua più grande debolezza?”

I suoi obiettivi, nel porti questo quesito, potrebbero essere di verificare il tuo livello di autoanalisi, e capire anche quanto tu sia onesto e sincero nel dichiarare i tuoi punti deboli.

All’apparenza la risposta a questa domanda sembra facile, ma in realtà , se non rispondi correttamente, potresti generare incomprensioni e anche compromettere la tua immagine!

Per evitare di incorrere in situazioni spiacevoli, il segreto è di manifestare sempre la volontà di migliorare i propri punti deboli, indicando come si vuole fare, o cosa si è già fatto a questo proposito.

Se rispondi così, il tuo interlocutore capirà che ha che fare con una persona seria, e penserà che i tuoi punti di debolezza siano in realtà il contrario, e cioè punti di forza.

Le 15 migliori risposte da dare al nostro interlocutore

Vediamo insieme 15 risposte da dare al nostro interlocutore quando ci pone questo quesito:

Tendo a preoccuparmi troppo se le cose non vanno nel verso giusto

Se questo è un tuo punto debole, al colloquio devi cercare di parlarne in modo costruttivo. Ecco un esempio di risposta:

“Sono una persona un po’ ansiosa, e a volte mi preoccupo eccessivamente anche per cose poco importanti. Quando accade al lavoro, so che può essere un problema. Ho allora deciso di occuparmi di questo mio punto debole e studiarlo con attenzione.

Mi sono reso conto che il mondo perfetto non esiste, e che le cose non sempre vanno nel verso giusto. Ho smesso perciò di preoccuparmi eccessivamente, e utilizzato questo tratto del mio carattere per volgere la mia ansia a favore delle prestazioni, e usarla come stimolo per superare i problemi e ottenere risultati più facilmente”.

Faccio fatica a dire di no

Non è sempre necessario dire di sì! Forse, oltre a essere influenzati dalla nostra personalità, anche la nostra cultura e l’ambiente in cui viviamo hanno un peso rilevante nello spingerci a volere a tutti i costi evitare di dire di no.

Poniamo tu sia un Rendering designer. Potresti dire:

“Uno dei miei punti deboli è che a volte ho difficoltà a dire “no” alle richieste, e spesso accetto di fare più di quanto riesco a gestire. In passato, questo mi ha portato a sentirmi stressato o esaurito. Allora mi sono chiesto cosa potevo fare per non sentirmi più a disagio, e ho iniziato a utilizzare un’app, che trovo fantastica per la gestione dei progetti. L’ho trovata dopo molte ricerche in rete e ora ho sempre sott’occhio quanto spazio di lavoro posso riuscire a gestire senza angosciarmi”.

Mi riesce difficile chiedere aiuto

Le persone indipendenti sono apprezzate, ma a volte chiedere aiuto è indispensabile, anche per guardare le cose da un’altra prospettiva. Potresti dire:

“Sono una persona indipendente e cerco di mantenere una certa velocità sul lavoro, per cui faccio fatica a chiedere aiuto, anche perché spesso implica dover attendere le risposte degli altri. Ho imparato però che è molto più vantaggioso, sia per me, sia per l’azienda, che io superi questa mia difficoltà. Ho capito molto bene ora che gli altri possono avere competenze e idee molto valide per aiutarmi a risolvere i problemi e migliorare le mie prestazioni”.

In certi casi non riesco a relazionarmi con le persone

La vita di tutti noi è fatta di relazioni, e avere buone relazioni con gli altri è particolarmente importante in ambito lavorativo. Se il tuo punto debole è che trovi difficile, in certi casi, la relazione con gli altri, ecco cosa puoi dire:

“In passato è stato difficile lavorare con certi tipi di personalità. Per esempio, le persone troppo pignole e anche quelle aggressive mi danno fastidio. Consapevole di questo mio limite, e anche dal fatto che le aziende sono formate da persone che hanno caratteri e personalità diverse, ho deciso di trascorrere più tempo con i colleghi con cui mi sento a disagio. Stando più a contatto con loro, ho imparato a conoscere meglio il loro modo di comunicare e il loro approccio alle cose, e ora sono in grado di collaborare proficuamente con tutti.”.

Presto troppa attenzione ai dettagli

Se ritieni che uno dei tuoi punti deboli al colloquio sia l’eccessiva attenzione ai particolari, un esempio di risposta da dare al tuo interlocutore potrebbe essere:

“ Quando ho un compito da svolgere, tendo a prestare sempre uguale attenzione a ogni aspetto di ciò che ho intrapreso, perché ho l’impressione che in questo modo non perdo di vista nulla e il risultato finale è perfetto. Mi sono reso conto però che a volte questo lato del mio carattere può farmi perdere la visione d’insieme, ed è per questo motivo che ho deciso di suddividere il lavoro in fasi diverse: una che riguarda l’insieme e l’altra che comprende i dettagli, e facendo così va molto meglio”.

Tendo a essere troppo critico riguardo a ciò che faccio

Essere critici può essere segno di attenzione, ma se si esagera e si critica sempre tutto, questo può essere un punto debole, soprattutto al lavoro. Se vuoi dichiarare al tuo selezionatore la tua tendenza a essere troppo critico, ti suggeriamo una possibile risposta alla sua domanda sui tuoi punti deboli:

“Ho la tendenza a essere critico in molte situazioni, cosa che mi fanno notare parecchie persone. Allora ho deciso di prestare molta attenzione a questo aspetto, soprattutto al lavoro, e mi sono accorto che, se in certi casi può essere utile a migliorare le prestazioni, in altri fa solo perdere tempo e rallentare il raggiungimento degli obiettivi. Per questo motivo, ho deciso di essere più flessibile e darmi anche delle scadenze personali, in modo da poter finire in tempo e con cura ogni singolo progetto, senza perdermi in troppe correzioni e revisioni”.

A volte sono troppo creativo

La creatività è necessaria in certi ambiti lavorativi; in altri potrebbe essere un ostacolo al raggiungimento dei propri obiettivi. Se rientri nella categoria di chi è eccessivamente creativo, ecco cosa potresti dire :

“Sono una persona con molta fantasia e questo si vede anche dai miei hobby: suono in un gruppo, dove sono l’anima creativa, e mi piace anche dipingere. Al lavoro, a volte faccio fatica a tenere a freno la mia creatività, e pur sapendo che i miei responsabili apprezzano nuove idee, sarebbe meglio che prima di metterle in pratica mi confrontassi con loro. Perciò ho deciso di aggiungere una cartella nel mio PC dal nome “Idee creative” dove annoto le mie “illuminazioni” riguardo a innovazioni che potrebbero essere utili all’azienda, riservandomi di parlarne ai responsabili nell’occasione giusta”.

Il mio livello di Inglese non è molto elevato

La conoscenza della lingua inglese è ormai un prerequisito per molte professioni; se desideri rispondere alla domanda “Qual è la tua più grande debolezza “ indicando come punto debole il tuo attuale livello della lingua inglese, puoi dire :

“So che l’offerta specificava, fra i requisiti, la buona conoscenza dell’inglese. Il mio livello attuale di questa lingua è abbastanza buono, ma migliorabile, per cui 6 mesi fa decisi di iscrivermi a un corso “full immersion”, che prevede anche alcune sessioni all’estero, e ho già sostenuto l’esame di fine corso, dove ho ottenuto il massimo dei voti”.

Vorrei migliorare in molte aree

Un’alternativa alla risposta sulla domanda che riguarda i tuoi punti deboli: invece di dichiararli, potresti manifestare la volontà di migliorare in diverse aeree. In questo modo stai comunicando che hai comunque competenza in certi campi ma vorresti aumentarla.

Se lo fai è opportuno citare i campi dove ti interessa avere un miglioramento, ad esempio:

  • Gestione del tempo
  • Comunicazione verbale
  • Presentazioni Powerpoint
  • Teamwork

Mi piacerebbe gestire meglio l’ equilibrio fra lavoro e vita personale

Se consideri questa tua difficoltà un punto debole di cui parlare al colloquio, ecco una possibile risposta:

“Amo molto il mio lavoro e faccio fatica a staccare. Mi sono accorto che molto spesso sto pensando – anche dopo cena- a ciò che ho fatto durante la mia giornata lavorativa. A volte mi porto a casa il lavoro, anche quando non sarebbe poi così necessario. Per riuscire a gestire il giusto equilibrio tra lavoro e famiglia, e diluire questa tensione, ho deciso di iscrivermi a un corso di tecniche di rilassamento, al quale partecipo due volte alla settimana”.

Mi capita di non sentirmi all’altezza dei compiti che mi assegnano

Forse questo può essere legato a un aspetto del carattere, piuttosto che a una effettiva mancanza di competenza professionale. Ti proponiamo questa risposta:

“Sono una persona molto riservata, e a volte mi sono sentito in difficoltà nel chiedere informazioni ai colleghi. Ho però capito quanto sia importante il lavoro di gruppo per crescere sia personalmente, sia per far crescere l’azienda. Ora mi confronto spesso con i colleghi e ho capito che è una cosa molto utile per migliorare le mie prestazioni, e continuerò a farlo”.

Sono in difficoltà quando le cose sono poco chiare

A volte chi gestisce un’attività dà per scontato che i propri collaboratori abbiamo capito le istruzioni per portare a termine il lavoro. Questo può anche dipendere da eccessiva fiducia nei propri dipendenti o anche da mancanza di tempo.

Se credi che un tuo punto debole sia il sentirsi a disagio quando ti sono affidati incarichi poco chiari, ecco una risposta per volgere le cose in positivo:

“Mi è capitato di ricevere incarichi molto generici e di non aver compreso quali fossero i miei compiti. Ho però capito che per evitare di avere questo problema è necessario instaurare un dialogo diretto e costante con i responsabili, in modo da comprendere bene che cosa c’è da fare e conoscere tutti i dettagli del lavoro che mi aspetta”.

Mi sento a disagio se percepisco troppa pressione

In un mondo del lavoro che cambia in continuazione, e dove occorre adeguarsi velocemente ai cambiamenti, lo stress è sempre in agguato e, se è eccessivo, può compromettere le prestazioni professionali. Se desideri che il tuo interlocutore interpreti questo tuo punto debole in modo costruttivo, potresti rispondere così:

“Sono una persona precisa e voglio rispettare sempre le scadenze. Questo mi porta a essere stressato quando si avvicina il momento della consegna dei lavori, ma anche quando il carico lavorativo è eccessivo. In queste situazioni, le mie prestazioni non sono come vorrei, perciò ho deciso di affrontare la cosa spronando i miei colleghi nei momenti di maggiore pressione e difficoltà, perché in gruppo si riesce a risolvere meglio i problemi”.

A volte tendo a perdere la concentrazione

Ti sei accorto di avere questo punto debole e vuoi dichiararlo al tuo recruiter: ecco una risposta che potresti dare:

“ In certe situazioni tendo a perdere la concentrazione e a fare fatica a recuperarla. Dato che questo comporta allungamento dei tempi per completare un lavoro e anche la possibilità di imprecisioni, ho deciso di prendere il toro per le corna e affrontare il problema. Ora, anziché occuparmi di diversi compiti contemporaneamente, ne porto a termine uno alla volta: ho visto che in questo modo riesco a concentrarmi meglio e realizzare sempre ciò che la mia azienda vuole da me”.

Ho la tendenza a parlare troppo

È molto importante avere buone competenze comunicative al lavoro; se però si parla troppo perdendo di vista il nocciolo della questione, ciò può essere un problema. Se parlare eccessivamente è il tuo punto debole, potresti dire così:

“ Sono una persona estroversa dai mille interessi e spesso, soprattutto al lavoro, tendo a parlare troppo, a volte spostando la conversazione in ambiti non richiesti. Ho deciso perciò di intervenire su me stesso, parlare meno e pensare di più a ciò che il mio interlocutore vuole da me, o io da lui, evitando di essere dispersivo e concentrandomi sull’argomento di cui stiamo parlando”.

Siamo alla fine del nostro articolo, e vorremmo lasciarti con questa frase:

“La non sincerità è sempre debolezza; la sincerità, anche nell’errore, è forza”.

Se tu credi di avere punti deboli, ad esempio pensi di essere eccessivamente critico o di parlare troppo, la vera forza sta nel riconoscerlo e lavorare per superarlo!

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