Curriculum vitae da Babysitter

Ordine cronologico inverso
Semplice, volendo colorato
1 pagina in formato A4
Ordine cronologico inverso
Semplice, volendo colorato
1 pagina in formato A4
Per candidarsi come babysitter
Studentessa di psicopedagogia si offre come babysitter. Anni di esperienza con bambini dai 2 ai 7 anni, esperta nell’aiuto allo sviluppo verbale e motorio.
Per candidarsi come babysitter
Ho 3 figli e 15 anni di esperienza come babysitter. Dai compiti alla messa a letto, sono esperta nel prendermi cura dei bambini. Il 98% dei miei clienti è soddisfatto del mio lavoro.
Quando si scrive un CV da babysitter, bisogna concentrarsi su:
Le prove della tua affidabilità sono rappresentate per la maggior parte da qualifiche specifiche, raccomandazioni, e risultati. Il linguaggio, però, è anche una prova in sé, che descrive le tue capacità di comunicazione e attenzione al dettaglio, ma anche la tua esperienza sul campo. Solo chi è una babysitter sa usare parole-chiave conosciute agli addetti ai lavori.
Leggibilità e brevità vanno insieme. Usa frasi e paragrafi brevi, per esempio, che non stanchino il lettore. Assicurati di scrivere titoli grandi e chiari per le tue sezioni.
Al giorno d’oggi, le babysitter sono una figura fondamentale nella società italiana. È ormai la norma che entrambi i genitori lavorino e spesso le famiglie si spostano per motivi di lavoro e non vivono più nella stessa città dei nonni. Per questo, è più difficile che i familiari si possano occupare dei bambini quando i genitori non sono in casa.
Se le famiglie sono sempre più alla ricerca di babysitter, però, è anche vero che ottenere un ingaggio non è così facile. Una babysitter deve ispirare fiducia, professionalità, e avere un’ottima personalità. D’altronde, affidare i propri figli a un estraneo/a non è una cosa da niente.
È difficile trasmettere tutto ciò quando si scrive un CV. In questa pagina, troverai i migliori consigli per redarre un curriculum da babysitter che convinca agenzie e genitori a chiamarti per un colloquio.
Ordine cronologico inverso
Semplice, volendo colorato
Non richiesto ma spesso consigliabile
Obbligatori:
Opzionali:
1 pagina in formato A4
La cosa migliore da fare quando si scrive un curriculum da babysitter è quella di scegliere un formato di CV in ordine cronologico inverso. Questo metterà subito in risalto la tua esperienza come babysitter e, allo stesso tempo, metterà a proprio agio i genitori che sono probabilmente abituati a usare questo formato.
Parti dal tuo posto di lavoro attuale e vai indietro nel tempo. Aggiungi solo esperienze rilevanti. Questo non vuol dire che tu debba solo includere lavori da babysitter (soprattutto se sono pochi) ma che dovresti focalizzare l’attenzione sul lato degli altri lavori che più ti ha dato abilità che puoi usare nel posto da babysitter.
Il design di un CV dovrebbe sempre facilitare la lettura. Questo significa non scegliere forme e font stravaganti che distraggono l’attenzione dalle tue capacità.
Nel caso del CV da babysitter, però, si può sperimentare in maniera limitata con colori pastello che diano al tuo curriculum più personalità.
Se il design non è il tuo forte o non hai tempo da perdere, nessun problema. Prova a usare uno dei modelli preformati di CV che si possono trovare online. Sono sviluppati da designer professionisti che sanno come far risaltare il tuo profilo da babysitter.
La maggior parte delle volte nel mondo aziendale è meglio omettere la foto per evitare questioni di discriminazione.
Nel caso delle babysitter, le cose non sono altrettanto chiare. Se è vero che la foto non è strettamente necessaria (soprattutto se ci si candida per un’agenzia), le famiglie spesso apprezzano conoscere il viso di chi sta scrivendo e trovano che ispiri più fiducia.
È quindi un equilibrio delicato in cui ogni caso va valutato separatamente.
Il profilo di una babysitter è fatta di molte capacità differenti, di cui alcune sono difficili da provare o spiegare. Per questo è importante organizzare bene le sezioni e renderle chiare per guidare lo sguardo del lettore sulle informazioni importanti.
Se alcune sezioni sono assolutamente fondamentali, altre possono essere incluse a seconda dei casi particolari. Ecco quelle che non possono mancare:
Ci sono poi sezioni facoltative che possono aiutare alcuni candidati, a seconda delle situazioni:
Non c’è bisogno di dilungarsi, una pagina è più che sufficiente. Se hai difficoltà a tagliare il testo, prova a usare un modello preformato che ti aiuterà a rimanere negli spazi definiti.
Saper scrivere un buon CV è l’arte di mettere in risalto le proprie abilità specifiche (sempre senza mentire.) Il candidato perfetto non esiste, ma il curriculum perfetto sì.
Pensa al tuo lettore: che cosa cerca, quali sono le sue priorità? È un privato cittadino o un’agenzia, o magari un ente pubblico? Il tuo stile e addirittura l’ordine delle sezioni del documento devono adattarsi al tuo pubblico, anche se le informazioni contenute nel testo non cambiano.
Usa queste poche (massimo 4) righe per mettere subito in risalto le tue qualità migliori. Hai lavorato all’estero? Hai una laurea rilevante e hai lavorato con classi di bambini? Hai molti anni di esperienza e moltissime referenze?
Pensa a quello che ti farebbe distinguere dal gruppo e non esitare a metterlo immediatamente in chiaro.
Abbiamo già visto come l’ordine cronologico inverso sia quello più indicato. È anche importante sottolineare la maniera più efficace di descrivere i propri lavori passati.
Non ripetere in maniera meccanica le tue mansioni. È ovvio che una babysitter si occuperà dei bambini, spesso di aiutarli con i compiti e anche di metterli a letto quando necessario.
Quello che non si conosce è la percentuale di clienti soddisfatti, una frase detta da un genitore felice, il miglioramento dei bambini a scuola dopo poche settimane o mesi di studio con te. Focalizzati sui risultati e non sui doveri.
Ultima modifica 20 Novembre 2020