Le pubblicazioni nel CV
Cosa sono le pubblicazioni e come inserirle nel curriculum

In alcuni casi particolari potrebbe essere necessario inserire le proprie pubblicazioni nel curriculum vitae, ad esempio nel caso di professioni come insegnanti, docenti universitari e ricercatori, scrittori o giornalisti, ma anche comunicatori o scienziati.
In questi casi particolari, specialmente in ambito accademico, è estremamente importante inserire le proprie pubblicazioni nel curriculum vitae, perchè per questo tipo di lavori ricoprono una grandissima importanza.
L’argomento di oggi è proprio questo: quando e come inserire le pubblicazioni nel curriculum vitae? Bisogna inserirle in una sezione apposita oppure devono essere inserite nella sezione istruzione e formazione?
Nella sezione pubblicazioni rientrano solo i libri e gli articoli pubblicati, o anche le tesi di laurea? Oggi risponderemo a questi dubbi e a queste domande.
Quando dovresti includere le pubblicazioni nel tuo curriculum?
In ambito accademico, nella carriera di un professore o di un docente, è molto importante aver pubblicato saggi e articoli, è dunque essenziale inserirli sapientemente nel proprio curriculum vitae, utilizzando un formato del CV che sia capace di metterli in evidenza e valorizzare questa parte importante della carriera di un accademico. In che sezione è meglio inserire le pubblicazioni?
Se si tratta di un numero di pubblicazioni molto cospicuo è possibile anche inserirle in un documento allegato, una sorta di portfolio. Un’altra possibilità è quella di inserire le pubblicazioni più rilevanti nel curriculum vitae, e poi indicare che è possibile trovare la lista completa delle pubblicazioni in un documento allegato.
Se invece siete all’inizio della vostra carriera, o comunque non avete pubblicato una lunga lista di lavori, potete tranquillamente inserire l’elenco delle vostre pubblicazioni nel vostro curriculum vitae, in una sezione apposita che può ad esempio essere inserita per ultima.
Come inserire le proprie pubblicazioni nel curriculum?
Se le vostre pubblicazioni non superano la decina, potete dunque tranquillamente inserirle in una sezione apposita del vostro curriculum vitae, preferibilmente dopo di istruzione e formazione, di esperienze professionali, capacità e competenze e lingue parlate.
Vediamo ora nel dettaglio come inserire le pubblicazioni nel curriculum vitae.
Bisogna sempre inserire prima di tutto il nome o i nomi dell’/degli autore/i, seguiti poi dal titolo completo, dalla casa editrice e infine dall’anno di pubblicazione.
Ad esempio:
Balbo L., Le condizioni strutturali della vita familiare, in “Inchiesta”, a. III, n. 9, gennaio- marzo 1973.
Molfetta A., Badari I., (a cura di), La migrazione nell’adolescenza auto-centrata. Studio psico-antropologico multiculturale, Franco Angeli, Milano, 2007.
Modini D., Badari I., Bicchi L., L’ esame breve in neuropsicologia, Cortina Editore, Milano, 2006.
Il titolo dell’opera dovrebbe, come nel caso delle bibliografie, venire indicato in corsivo. Se siete coautori dell’opera, bisogna citare anche gli altri autori.
Suggerimenti per la sezione delle pubblicazioni
Ci sono vari casi diversi che riguardano le pubblicazioni. Si può essere autori di un’opera intera ad esempio, si può essere coautori oppure possono apparire delle citazioni in un’opera, oppure parti di un nostro articolo o lavoro vengono citate in un’opera molto importante. Come fare in questi casi? Vediamoli uno per uno!
Autore dell’opera
Rossi M, Le ville venete e il turismo, un caso studio, Sant’Antonio Editore, Padova, 2015.
Coautore dell’opera
Rossi M, Bianchi G, Le ville venete e il turismo, un caso studio, Sant’Antonio Editore, Padova, 2015.
Citazione o pubblicazione di una parte in un’opera
Rossi M (2015). Le ville venete e il turismo, considerazioni globali, pp 129-140.
Pubblicazioni di articoli su riviste nazionali o internazionali
Rossi M (2015). Le ville venete e il turismo, considerazioni globali, pp 129-140.
E se sono un giornalista?
Attenzione, se siete giornalisti o redattori web non dovete inserire tutti i vostri articoli nella sezione delle pubblicazioni. Come fare? Se avete lavorato nella redazione di un importante (ma anche di un piccolo) quotidiano, o nella redazione di una rivista, lo dovrete inserire nella sezione delle vostre esperienze professionali. Verrà da se che in questo periodo abbiate pubblicato articoli.
E se non siete assunti in una redazione? Se siete dei giornalisti freelance, inseritelo nel modelli di CV, menzionando le testate più importanti dove siete comparsi. Potrete poi inserire il link al vostro portfolio online, oppure allegare il vostro portfolio al curriculum.
Nel caso utilizziate il curriculum in formato europeo, è sempre meglio seguire le indicazioni fornite e inserire anche le pubblicazioni nella modalità fornita come esempio.
Ricordatevi che, come per ogni sezione del curriculum vitae, è molto importante prestare grande attenzione al modo in cui scriviamo le pubblicazioni. Bisogna prestare attenzione alla punteggiatura ma anche a mantenere sempre lo stesso formato, ad esempio i titoli sempre in corsivo, il cognome sempre prima dell’iniziale del nome, il nome sempre con l’iniziale puntata e via così.
Infine, è importante ricordare che le pubblicazioni sono importanti solo per alcuni lavori, bisogna sempre cercare di rendere il CV interessante e rilevante alla posizione per la quale ci si candida, senza esagerare e senza aggiungere più informazioni di quelle che sono necessarie.