Esperienza lavorativa nel curriculum

Come dimostrare il tuo percorso professionale

Nicola D’Auria
Revisionato da
Nicola D’Auria
Aggiornato il 28/07/2025
CV template Amsterdam

Se siete alle prese con il CV e avete capito che modello e formato scegliere, è arrivato il momento di preoccuparsi dei contenuti veri e propri e delle sezioni da scrivere nel curriculum vitae.

La cosa migliore da fare è di attenersi ad alcune linee guida generali per non rischiare di sbagliare e di evitare errori banali che potrebbero rovinare le chances di ottenere un colloquio di lavoro.

Continuate a leggere per non perdervi i nostri consigli su come fare la sezione dell’esperienza di lavoro nel curriculum vitae: inserirla prima o dopo dell’educazione, cosa scrivere, di che lunghezza deve essere. Chiariremo tutti i vostri dubbi!

Prima di venire al dunque, diamo una rinfrescata a quelle che sono le regole generali e le sezioni da inserire per creare un buon curriculum

Uno degli errori più diffusi, è quello di dimenticare una o più sezioni del curriculum vitae, dando così l’impressione ai selezionatori di non aver speso abbastanza tempo a documentarsi e informarsi su come si prepara un CV, e di conseguenza di non dimostrare l’interesse necessario al lavoro per il quale ci si è candidati.

Come strutturare le esperienze di lavoro nel CV

Le esperienze professionali nel CV sono l’aspetto centrale e abbiamo già visto come strutturarle.

Nel caso del formato europeo, troverete già impostate le voci da inserire e dovrete porre particolare attenzione nell’inserire le informazioni.

Anche la scelta dell’inserimento di un valido “Job Title” (Professione) è molto rilevante. A volte gli studenti inseriscono come titolo professionale “Tirocinio”, invece di specificare il tipo di lavoro. Ad esempio, in caso di uno stage effettuato in area contabilità, invece di riportare semplicemente “Tirocinio”, occorrerà indicare “Assistente Contabile”.

Ecco alcune regole generiche dalle quali è bene iniziare la stesura del proprio curriculum vitae:

  • Una volta definita l’area o il lavoro specifico, le informazioni circa formazione, esperienze lavorative, corsi, etc. Devono apportare valore e perciò essere rilevanti rispetto al lavoro scelto. Ad esempio se vuoi lavorare in contabilità, non avrebbe senso mettere in evidenza che si ha un brevetto da bagnino. Certo può avere senso menzionarlo perché denota delle certe competenze trasversali, come la propensione al rischio, ma certamente questa esperienza non dovrebbe essere lo stesso risalto che avrebbero le esperienze che sono in linea con l’obiettivo professionale.
  • Generalmente i curriculum sono composti da 3 o 4 sezioni. Queste sezioni, esperienza lavorativa, educazione e formazione, lingue parlate, abilità e competenze, non possono assolutamente mancare in un buon CV. Anche le informazioni personali e di contatto sono molto importanti così come una descrizione del proprio profilo professionale.
  • modelli per i curriculum vanno molto bene, ma nulla vi impedisce di modificare il modello scelto e di renderlo originale. Potete eliminare le sezioni che non vi interessano o che non sono rilevanti per la vostra candidatura, oppure aggiungere un’area che non era inizialmente presente nel template.
  • Potete anche aggiungere informazioni che vi differenziano dagli altri candidati. Da citare, ad esempio, se avete preso parte a dei progetti di volontariato o se avete interessi personali particolari. La conoscenza delle lingue straniere è sempre da aggiungere, anche se non è un prerequisito; in aggiunta può essere utile evidenziare l’eventuale iscrizione ad albi professionali e la partecipazione a corsi in linea con il lavoro al quale vi candidate. 
  • Il CV ideale va su 1 pagina al massimo 2, anche se si hanno molte esperienze. È inutile aggiungere elementi che non valorizzano il CV in funzione del lavoro al quale ci si candida. Questo vale anche se si hanno tante esperienze, ricordandosi però di elencare solo quelle che hanno valore rispetto al lavoro al quali ci si candida. Prestate anche attenzione a dove vi volete candidare. Se vi candidate per un lavoro in Italia, di solito non è richiesta alcuna lettera di accompagnamento, ma per lavorare all’estero è quasi sempre la norma. Il suggerimento è di non allegare mai la lettera di presentazione se non espressamente richiesto dall’azienda. Questo documento potrebbe rilevarsi un’arma a doppio taglio se non redatta a regola d’arte; inoltre potrebbe rivelarsi anche ridondante e non interessare il selezionatore.

Inserire l’esperienza lavorativa nel curriculum vitae

Il primo passo è dunque capire per quale tipologia di lavori si desidera candidarsi, e orientare il proprio curriculum di conseguenza. Arrivati a questo punto, possiamo andare a lavorare sulle sezioni di contenuto vere e proprie.

L’esperienza lavorativa nel CV può essere aggiunta per prima, nel formato di curriculum vitae che si sceglie. Se siete alle prese con il vostro primo curriculum vitae, potete anche inserire questa sezione dopo la sezione riguardante educazione e formazione, tutto dipende da cosa preferite che i responsabili delle risorse umane vedano come prima cosa.

La regola vuole che se non si hanno esperienze lavorative pertinenti al ruolo che ci si candida, ma allo stesso tempo si ha una formazione forte e in linea, quest’ultima va indicata per prima fornendo anche maggiori info sugli argomenti trattati, materie studiate e competenze acquisite.

Come dimostrare l’esperienza professionale sul curriculum

Una delle sezioni più importanti di un CV è l’esperienza lavorativa. Questa sezione è quella che richiede più attenzione e deve essere redatta con la massima cura. Da che voci è composta ogni esperienza lavorativa?

Non dimenticatevi di:

  • Il ruolo aziendale;
  • Il periodo di tempo durante il quale si è lavorato, con date comprensive di mese e anno;
  • Il nome dell’azienda;
  • Facoltativo: il settore di mercato o la tipologia di contratto.

Come inserire le esperienze lavorative nel CV? Le esperienze andranno inserite dalla più recente alla meno recente, cercando, nei limiti della sintesi, di fare anche un breve elenco che comprenda le attività svolte,  i risultati ottenuti e i progetti ai quali si è preso parte.

Si possono utilizzare i punti di elenco (da 3 ai 5) per facilitare e stimolare la lettura del selezionatore. Meglio evitare paragrafi che contengono testi elaborati. Per i professionisti, il curriculum vitae potrà essere più lungo; in ogni caso è meglio evitare di dilungarsi troppo, e mantenere una scrittura sintetica e concisa.

Può essere utile allegare anche una lettera con le referenza dell’ultimo datore di lavoro.

Esperienze di stage nel curriculum

Come inserire le esperienze di stage nel curriculum vitae? Una parentesi speciale merita la sezione degli stage. I tirocini o stage sono molto utili, sia per gli studenti, sia per i neolaureati; serve creare una sezione specifica o possono essere inseriti nella sezione delle esperienze lavorative?

Non è necessario creare una sezione ad hoc per le esperienze di stage perché sono comunque da considerare come esperienze professionali.

💡Consiglio

È opportuno descrivere brevemente la vostra esperienza di stage, sottolineando in che modo abbia contribuito a migliorare le vostre capacita professionali.

Che cosa includere e cosa no nell’esperienza professionale

Il lavoro in nero va disincentivato, tuttavia, se avete avuto esperienze di questo tipo che sono in linea con l’obiettivo professionale, potreste considerare di inserirle: non tutte le aziende eseguono controlli sui candidati.  Meglio comunque aggiungere una regolare lettera di referenza scritta dai vostri datori di lavoro che hanno un’ottima opinione su di voi.

Altra cosa da non fare è mentire. Verificare le vostre affermazioni via web non è difficile e potreste incorrere in guai seri se l’azienda alla quale vi state candidando scoprisse che avete raccontato frottole.

Altra cosa da non fare in nessun caso, mai e poi mai è mentire. Tenete presente che al giorno d’oggi è molto facile compiere qualche ricerca in internet e smascherare eventuali bugie, e che i responsabili delle risorse umane lo fanno sempre.

Non dimenticatevi anche di personalizzare il curriculum vitae a seconda del settore per il quale vi candidate. Ad esempio vi state candidando per un lavoro nel settore finanziario? Inutile allora inserire gli anni in cui avete lavorato invece come baby sitter; cosa utile invece se avete una laurea in scienze della formazione e vi candidate per lavorare in un asilo nido o in una scuola.

Quantificare i risultati non è sempre facile. Se hai bisogno di ispirazione, il nostro generatore di CV con IA può aiutarti a scrivere la sezione esperienza lavorativa, proponendoti descrizioni già orientate ai risultati.

Aggiungete le esperienze lavorative precedenti

Il curriculum vitae deve essere semplice, ordinato, e le informazioni devono essere esposte nel giusto ordine, complete di dati anagrafici.

È importante, inoltre, dare spazio alle lingue straniere parlate e aggiungere le certificazioni ottenute. Siete uno studente o neolaureato con poca esperienza lavorativa? Mirate il vostro CV sulle capacità e competenze.

Ricordatevi anche di inserire i vostri contatti social. In generale i selezionatori effettuano una ricerca per mezzo dei social network. Fate quindi attenzione a non avere foto strane o link che potrebbero compromettere la vostra reputazione e non dimenticatevi di aggiungere l’email.